Oggi non voglio consigliarti nulla che puoi comprare, ma voglio condividere una riflessione.
Negli ultimi anni, abbiamo assistito a un cambiamento radicale nel modo in cui consumiamo contenuti online. Il fenomeno che mi piace chiamare “TikTokizzazione” di Internet ha avuto un impatto significativo non solo sul panorama digitale, ma anche sulla nostra salute mentale.
Questa tendenza riflette un passaggio dai social network tradizionali, dove le interazioni erano basate sulle connessioni sociali, a piattaforme dominate da algoritmi che mirano esclusivamente a catturare la nostra attenzione e trattenerci il più possibile.
Il Potere dell’Algoritmo: Da Interazioni Sociali a Zombie Digitali
“Siamo tutti zombie col telefono in mano”
Ghali
Una volta, i social network erano luoghi in cui ci connettevamo con amici, famiglia e colleghi. Oggi, queste piattaforme sono state soppiantate da feed algoritmici personalizzati, progettati per farci scorrere all’infinito senza una reale interazione sociale. TikTok, con il suo feed “For You”, è il massimo esempio di questo trend. Non scegliamo cosa vedere; l’algoritmo lo fa per noi, basandosi su ciò che mantiene la nostra attenzione più a lungo.
Ma c’è di più: TikTok non richiede nemmeno la nostra interazione attiva attraverso like o commenti per capire le nostre preferenze. La piattaforma è in grado di “spiare” il nostro comportamento in modo molto più sottile, analizzando quanto tempo passiamo su un determinato video, se torniamo a guardarlo più volte, o persino interpretando le nostre espressioni facciali attraverso la fotocamera del dispositivo. Questo livello di sorveglianza permette all’algoritmo di modellare il feed in modo estremamente preciso, adattandolo ai nostri gusti, alle nostre emozioni e ai nostri stati d’animo.
La “TikTokizzazione” di Tutte le Piattaforme
L’enorme successo di TikTok ha avuto un effetto domino su tutte le principali piattaforme social. Instagram, Facebook, YouTube con i suoi “Shorts”, e perfino LinkedIn stanno adottando sempre più modelli basati su algoritmi che privilegiano contenuti brevi e altamente stimolanti. Questo shift verso la “TikTokizzazione” non è casuale: queste piattaforme hanno compreso che la brevità e l’intensità del contenuto generano comportamenti compulsivi, spingendo gli utenti a continuare a scorrere senza sosta, in un loop potenzialmente infinito.
Questo trend non solo standardizza l’esperienza utente su tutte le piattaforme, ma alimenta ulteriormente una cultura della gratificazione istantanea. Il rischio è che gli utenti, esposti costantemente a questo tipo di contenuti, sviluppino una dipendenza da dopamina, che li porta a cercare continuamente nuove forme di stimolo immediato, sacrificando la profondità e il significato delle loro interazioni digitali.
L’Impatto sulla Salute Mentale
Il consumo continuo di contenuti brevi e altamente stimolanti, come quelli su TikTok, ha conseguenze devastanti sulla nostra salute mentale. Studi hanno dimostrato che l’uso eccessivo di queste piattaforme può portare a un aumento dell’ansia, depressione e problemi di autostima. La gratificazione istantanea offerta da questi video alimenta un ciclo di dipendenza che rende difficile godere di attività più lente e significative.
Inoltre, l’esposizione costante a contenuti curati da algoritmi può distorcere la nostra percezione della realtà, facendoci sentire inadeguati e sempre in competizione con versioni idealizzate della vita degli altri. Questo non fa che esacerbare i problemi di salute mentale, creando un circolo vizioso difficile da spezzare.
La Scomparsa delle Interazioni Sociali Autentiche
Mentre ci immergiamo sempre di più nei feed algoritmici, le interazioni sociali autentiche stanno scomparendo. Le conversazioni significative e le connessioni profonde sono sempre più rare, sostituite da scambi superficiali e rapidi commenti sui contenuti che consumiamo passivamente. Questo ha un impatto diretto sulla nostra capacità di costruire relazioni reali e soddisfacenti.
Conclusione: Resistere alla TikTokizzazione
È cruciale essere consapevoli di questi cambiamenti e delle loro conseguenze sulla nostra salute mentale. Dobbiamo prendere decisioni consapevoli su come utilizziamo il nostro tempo online e cercare di resistere alla tentazione di diventare “zombie digitali”.
Riportare l’accento sulle interazioni sociali autentiche e limitare l’uso di piattaforme dominate da algoritmi potrebbe essere una soluzione per proteggere il nostro benessere mentale in un mondo sempre più digitalizzato.